Descrizione
Con alcune modifiche edilizie e con l’acquisto della Torre Grimana, nel 1751, e la costruzione dell’oratorio neoclassico, si venne a definire architettonicamente il complesso edilizio, così come oggi si presenta. È delimitato dalle due barchesse e disegnato a est da un’esedra, con tracce di pittura seicentesca, attribuibili al pittore tedesco Anton Joseph, che ricorda il classico ninfeo. Il perimetro sud ed est del complesso è racchiuso dalle antiche fosse ed è perimetrato da mura e da una torre circolare attribuita all’espansione urbanistica del patriarca Marino Grimani. L’impianto distributivo interno è l’insieme aggregato di due piante tripartite, di cui una è caratterizzata da un corridoio interno posto lungo l’asse longitudinale. Si segnalano inoltre gli ambienti della biblioteca settecentesca e delle sale ornate da stucchi ed affreschi.
Sul soffitto della camera che certamente fu di Leandra Altan venne eseguito, presumibilmente nell’ultimo quarto del XVII secolo, un ciclo a fresco raffigurante alcuni episodi tratti dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. Gli episodi qui narrati sono: L’apparizione dell’Angelo Gabriele a Goffredo di Buglione; Armida chiede a Goffredo di Buglione l’invio di soldati tra cui Rinaldo; Il sonno di Erminia in riva al fiume; Battesimo e morte di Clorinda; Rinaldo nel giardino incantato di Armida.
Il ciclo, attribuito a Lucillo Candido, mostra evidenti limiti ed impacci tecnici dell’autore, quali le pose dei personaggi sgraziate e disarticolate, l’incapacità di gestire gli spazi e le palesi ingenuità formali, ma nondimeno alcuni dettagli risultano gradevoli anche per l’aurea favolistica che pervade il tutto.
Il palazzo attualmente è di proprietà della Provincia di Pordenone che lo ha destinato parzialmente a sede del Museo della Vita Contadina. Interessante è il bellissimo giardino all’italiana.